Francesca Svampa. A Movie in a pic
Francesca Svampa menzione speciale ad una delle precedenti edizioni del MaTiff, cresce sempre di più
Il messaggio influenza e dà la sostanza all’immagine? In che modo?
Il film è sempre “chiamato” dall’immagine per quanto riguarda la costruzione visiva. C’è una fase iniziale di interrogazione dell’immagine, tanto a livello formale che di contenuto. Poi c’è l’incontro con l’errore che è spesso foriero di nuovi cammini. Nel film c’è un interrogarsi e il messaggio è aperto. Non cerco una risposta chiusa e ne risulta un’immagine più potente, perché l’apertura lascia spazio al domandarsi, all’immaginare, alla ricerca. Stimola l’immaginazione. Concentrandomi su una struttura formale, le tematiche emergono spontaneamente e sono quelle già presenti nel mio sguardo. Un po’ come pensare per immagini, che è naturale per me. Quindi c’è il tema dell’abitare, dello spazio pubblico, così come la donna, il cinema e le relazioni, sia micro che macro. Pensando all’esposizione “Analogue – Artificial” che mi coinvolge da Il Meccanico, mi incuriosisce moltissimo che gli spettatori vedano la foto, poi il film, e quando rivedono la foto il lorouo sguardo è cambiato. Come? Magari immaginando più film a partire dalla stessa immagine, perché ogni persona ha una relazione diversa con essa. Ecco, in questo senso mi piacerebbe molto che mi dicessero com’è la loro esperienza.